Il Mitoxantrone nella sclerosi multipla progressiva secondaria e nella sclerosi multipla recidivante-remittente
Il Mitoxantrone ( Novantrone ) ha ottenuto l’approvazione dell’FDA per il trattamento dei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente o con sclerosi multipla progressiva secondaria , in via di peggioramento.
Secondo Gonsette RE del National Center for MS di Melsbroek ( Belgio) il Mitoxantrone dovrebbe essere riservato a:
1) pazienti in fase recidivante-remittente con frequenti ed invalidanti esacerbazioni , che possono condurre a grave disabilità;
2) pazienti in fase progressiva secondaria in cui la disabilità progredisce di uno o più punti della scala EDDS per anno e che non rispondono ad altre terapie.
Il regime terapeutico che sembra essere più efficace e più sicuro, consiste in una somministrazione endovenosa mensile di 12 mg/m2 di Mitoxantrone, seguita da una fase di mantenimento di 12 mg/m2 ogni 3 mesi per 2 anni. Non deve essere superata la dose massima cumulativa di 140mg/m2.
A causa della potente attività mielosoppressiva del Mitoxantrone, il dosaggio del farmaco dovrebbe essere adattato in base ai cambiamenti dei parametri ematologici.
Nel lungo periodo, nelle donne, può presentarsi amenorrea.
Sono stati segnalati casi di insorgenza di leucemia associata al trattamento.
La cardiotossicità è dose-dipendente e rappresenta la principale causa di interruzione del trattamento.
Per ridurre il rischio di eventi cardiaci , il Mitoxantrone dovrebbe essere somministrato mediante infusione lenta ( superiore ai 30 minuti ). ( Xagena2003 )
Gonsette RE , J Neurol Sci 2003; 206:203-208
Neuro2003 Farma2003